E’ doveroso un ringraziamento a tutte e a tutti coloro che venerdì sera hanno riempito il Convento di S.Francesco, tanto che alcun persone non sono riuscite neanche ad entrare. Crediamo di aver offerto al pubblico, arrivato anche da molto lontano, uno spettacolo indimenticabile, non solo per la bravura ineccepibile dei musicisti e della danzatrice, per il contesto meraviglioso della struttura ma soprattutto perché, in un momento come quello che stiamo vivendo, abbiamo percepito fortemente un segnale di vicinanza, anzi un grosso abbraccio collettivo verso noi Ragazzi della Panchina.
La scelta di prendere parola all’inizio della performance musicale è stata un’importante momento di denuncia verso, non tanto per lo sfratto in sé, ma per il metodo con cui ci stanno trattando. Una serie di testimonianze che colpito profondamente, perché a parlare é stata la rabbia, la memoria e la generosità di tutti gli attori di questo che a sentirlo racconatre sembra un film ed invece è pura realtà.
Anche se molti erano arrivati già informati sui fatti, l’opportunità di raccontarci e di toccare le corde dell’anima anche di coloro che guidano le istituzioni locali, é stato un megafono irrinunciabile, perché, se nei giorni che precedevano l’evento sentivamo che questo sarebbe stato molto partecipato, la sera stessa eravamo increduli davanti a tutta quella gente.
Avete ascoltato le nostre parole, goduto delle note arabeggianti de La Frontera, inebriati dalla sensualità delle danze di Michela, siete rimasti con noi a scambiare qulache parola sulla vicenda della sede e a farci gli auguri, non solo di Natale. Per questo il ringraziamento ve lo ribadiamo, non per ruffianeria ma per ne avevamo realmente bisogno e contiamo che il vostro calore ci accompagni ancora molto a lungo!