Mandi Dino, se veden a Pordenon!

“Pronto, Fabio, ciao son Guerrino, com’ela?” – e già pensavo che quando mi telefona il “Gueri”, qualcosa di interessante si muove sempre – “scolta situ libero venere mattina? Perché ghe saria un’intervista da far a Dino Zoff!”

“A Dino Zoff? Vegnelo in sede nostra a far un’intervista? Vegno subito!” – gli rispondo.

“No, ghe telefonemo dalla sede. E dopo ghe fasemo sora un articolo per Ldp, visto che el vien a Pordenon a settembre per Pordenonelegge”. Rivitu a preparar do, tre domande?”

“Va ben, me preparo e se vedemo venere mattina”.

L’appuntamento era per stamattina alle 09.30 in sede e Dino Zoff avrebbe atteso la nostra telefonata per le 10:15. Passo per via Grigoletti, le tapparelle sono ancora chiuse e penso che sono in anticipo. Sto parcheggiando e mi telefona il Gueri e mi dice che l’appuntamento è alle 09:45. Cavolo, mi ritrovo tutto ad un tratto in ritardo! In sede siamo in cinque: io, Ada, Stefano, Guerrino e Milena. Rileggiamo velocemente le domande da porgli e siamo pronti, puntuali per dargli il buongiorno e per soddisfare le nostre curiosità.

Dino Zoff ci risponde di buon umore, disponibile ad approfondire ogni argomento che gli poniamo, alla faccia di chi lo ha sempre ritenuto un uomo di poche parole, come ogni buon friulano che si rispetti. Ci racconta dell’inizio della sua lunga e gloriosa carriera, della sua rivalità con Albertosi, dei guai nel mondo del calcio moderno come le scommesse, dei vivai italiani che non vengono valorizzati, fino ad arrivare a delle piccole curiosità sulla sua vita privata.

Ci salutiamo dopo quasi una pacevolissima ora di racconti e risa, promettendoci di incontrarlo a Pordenone nel mese di settembre, in occasione di Pordenonelegge, durante il quale sarà ospite alla presentazione del libro che parla di lui, intitolato “Tra i legni. I voli taciturni di Dino Zoff”, scritto da Giuseppe Manfridi ed edito da Limina.

Per quanto riguarda tutte le curiosità, dovrete aspettare il prossimo numero di Libertà di Parola!